Pittore e incisore tra i più autorevoli del Novecento, Piero Guccione nasce a Scicli, in provincia di Ragusa, il 5 maggio del 1935.
Formatosi all’Istituto d’Arte di Catania, si trasferisce nel 1954 a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti.
Qui incontra Guttuso, di cui sarà assistente dal 1966 al 1969 per la cattedra di pittura. Sono anni di lavoro intenso, ma anche di riconoscimenti internazionali.
Nel 1961, su richiesta dell’American Federation of Art, organizza una mostra di pittura alla Columbia University di New York, ospitata in seguito nelle maggiori università americane.
A partire dagli anni Ottanta partecipa a varie rassegne in istituzioni museali internazionali, tra cui l’Hirshhorn Museum di Washington, nel 1984, il Metropolitan Museum of Art di New York, nel 1985, due edizioni della Quadriennale di Roma (1972 e 1992) e diverse edizioni della Biennale di Venezia (1966, 1972, 1978, 1982, 1988, 2011) che, nel 1988, gli dedica una personale.
Si è dato anche all’illustrazione di opere letterarie, come Il rosso e il nero di Stendhal, Le Catilinarie di Cicerone, Senso di Boito, Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Piero Guccione muore a Modica il 5 ottobre del 2018.
I suoi scritti, di arte e di costume, sono stati pubblicati nei volumi La dolcezza delle cose (1999) e Piero Guccione, a cura di Paolo Nifosì e Giorgio Sparacino (2010).