Fin dal primo giorno, una volta arrivata all’Assemblea regionale siciliana, a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento più antico del mondo, così piace ricordarlo a tutti coloro che ne varcano le soglie, come avrei mai potuto dimenticare una delle mie più profonde inclinazioni personali? La voglia di conoscere tutto della nostra Sicilia, di appassionarmi, anche attraverso la letteratura, di viaggiare alla ricerca di continue nuove scoperte.
Dentro il Palazzo di Federico II ci si può perdere su mille sentieri, alcuni anche versanti pericolosi, l’intreccio fra politica e malaffare è sempre in agguato, oppure si può entrare a piè pari nel turbinio del burocratismo siculo-neobizantino, rischiando di non uscirne più lucidi e fattivi; io, invece, ho inteso incidere il passo su di un cammino coerente e solido: atti istituzionali concreti da una parte, facendo leva su azioni destrutturanti delle prassi elefantiache tipiche della macchina amministrativa e, dall’altra, direzionando la mia attitudine all’ascolto di tutto quanto arrivasse dall’esterno della politica e, contemporaneamente, confidando nella reciprocità di iniziative “immediate” da realizzare coi “fondi economici” derivanti dalle decurtazioni degli stipendi di noi deputati facenti parte del gruppo parlamentare 5 Stelle all’Ars, che, fra l’altro, per il ruolo di presidente dell’Associazione Movimento 5 Stelle Sicilia, che ricopro da più di un anno, ho anche l’onere e la fortuna di amministrare.
È, difatti, da questi tagli allo stipendio che provengono le risorse donate per la realizzazione del Percorso Letterario degli Iblei e per l’edizione di questo straordinario volume Viaggio negli Iblei di cui sono autori Andrea Guastella e Stefano Vaccaro. E, devo anche confessare, che non ci fu mattina più generosa di quella ricordata magistralmente dagli stessi autori nel Prologo in cielo.
Ci incontrammo per un confronto sul mio disegno di legge, allora ancora denominato Istituzione delle “Strade degli Scrittori di Sicilia”, che – ricordo espressamente – prese spunto dalla positiva esperienza realizzata presso la strada statale 640 che collega Porto Empedocle allo svincolo per l’Autostrada A19 Palermo-Catania, attraversando la Valle dei Templi, e ci ritrovammo a immaginare, e tracciare immediatamente, quella che oggi possiamo ben definire come la prima iniziativa volta ad applicare nella nostra Isola la norma regionale che promuove e istituisce, appunto, i Percorsi Letterari degli Scrittori.
Una disposizione, che – chiarisco –, intende “attribuire alla memoria degli scrittori alcune porzioni di territorio della nostra Isola, al fine di realizzare uno strumento innovativo per la valorizzazione del territorio stesso e delle sue peculiarità geografiche, in particolare di quelle aree divenute note grazie a opere letterarie di grande pregio o perché hanno visto nascere e produrre scrittori siciliani o perché descritte nelle loro opere”. Quindi, se il tempo ci darà ragione, il Percorso Letterario della nostra piccola provincia sarà parte integrante di una vastissima rete di carattere regionale e di fortissima attrazione nazionale e internazionale. Un modo in più per caratterizzare l’offerta turistico-ricettiva e, innanzitutto, per far conoscere ancor meglio il patrimonio artistico-culturale della Sicilia intera e degli Iblei. “Percorso” che, tra l’altro, potrebbe, per ampie aree, andare a incastonarsi nell’istituendo Parco Nazionale degli Iblei: altra gemma preziosa, irrinunciabile, per la valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico ed enogastronomico locale.
Detto ciò, mi preme evidenziare la grande qualità scientifica del lavoro svolto da Andrea Guastella e da Stefano Vaccaro.
La ricerca approfondita, intessuta di minuziosissimi dettagli, e lo stile elegante, sempre chiaro e avvincente, che caratterizzano tutte le varie sezioni che fanno parte del costrutto dell’opera, ovvero Prologo in cielo, Da spazio a luogo, L’anima di un luogo, Le dodici terre, nonché Guida alla consultazione, e poi, in appendice, L’Homo Hyblaeus, Un treno per gli Iblei e Il Guerriero di Montalbano, ne fanno sinceramente una pregevolissima “cartografia”, quasi inaspettata, di quelli che sono, e sono già stati, influssi straordinariamente benefici per questo lembo dell’estremo Sud europeo, localizzato, paradossalmente, ben al centro del bacino euromediterraneo.
Una citazione a parte meritano le cento pagine dedicate ai quarantaquattro autori, e alle loro dodici terre, narrate e illustrate perfettamente dagli scrittori stessi. Il Viaggio, immaginifico, che si dipana da queste schede biografiche e dalla raccolta dei brani, ha veramente dello spettacolare.
La nostra provincia viene ricucita, e disegnata, e ricamata, come mai avevo visto fare prima. I territori, le città, i paesi più piccoli, tratti caratteristici dei nostri Iblei, il mare e i colli, il fiume Irminio, “ai tempi solcato da leggere e sottili barche fenicie”, vengono illuminati da un magistrale lavorio di parole potenti ed evocative.
Questo volume, decisamente, non sarà solo una “guida” per il viaggiatore alla ricerca di ebrezze letterarie e culturali; rappresenterà, di certo, il punto di riferimento del progetto istituzionale del Percorso stesso. La plastica riproduzione di un sogno divenuto realtà, di un progetto di un manipolo di appassionati scapigliati locali che sono riusciti, assieme, ma anche in assoluta autonomia personale, a dar voce a una necessità palpabile da anni: tracciare un quadro d’insieme della storia letteraria di questa provincia e degli scrittori che l’hanno raccontata.
– Stefania Campo –