L'écrivain italien Andrea Camilleri chez lui à Rome le 23 décembre 2005, Italie. (Photo by Gianni GIANSANTI/Gamma-Rapho via Getty Images)

Andrea

Camilleri

Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle, nell’allora provincia di Girgenti, il 6 settembre 1925.

In Sicilia trascorre infanzia e giovinezza per poi trasferirsi a Roma, dove muore il 17 luglio 2019. Sino alla pensione lavora in Rai come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore e insegna Istituzioni di Regia all’Accademia d’Arte Drammatica.

Suoi racconti e poesie appaiono in antologie e riviste già negli anni Cinquanta, ma è solo nel 1978, dopo una decina d’anni di inutili ricerche di una casa editrice disposta a dargli credito, che egli esordisce come autore di romanzi con Il corso delle cose; nel 1980 esce quindi Un filo di fumo, prima delle innumerevoli storie ambientate nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigàta.

Nel 1992, con la pubblicazione de La stagione della caccia, Camilleri diventa il narratore di successo che tutti conosciamo; un successo – neanche a dirlo – alimentato a dismisura dalla serie televisiva che ha per protagonista il suo personaggio più riuscito, il celeberrimo Commissario Montalbano.

Il territorio ibleo viene scelto dal regista Carlo Sironi come location cinematografica dove ambientare la serie, così Vigata è Scicli, Marinella è Punta Secca, una località balneare in provincia di Ragusa. È lì che Salvo vive, in quella bella casa con terrazza che dà direttamente sulla spiaggia e sul mare e che quando non è usata come set funziona da Bed and Breakfast. Le altre location sparse nel territorio ragusano sono: Ragusa Ibla, Sampieri, Donnalucata, Marina di Ragusa, Scoglitti. Angoli dell’estremo sud dove è possibile assaporare il gusto della tradizione siciliana.

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